Dicembre è un mese crudele by Elizabeth George & G. M. Griffini

Dicembre è un mese crudele by Elizabeth George & G. M. Griffini

autore:Elizabeth George & G. M. Griffini [George, Elizabeth & Griffini, G. M.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788850225156
editore: TEA
pubblicato: 2011-07-07T00:00:00+00:00


15

Nei pressi della sommità di Cotes Fell, un po' più in alto rispetto all'enorme macigno che vi si ergeva e veniva chiamato nella zona il Great North, Colin Shepherd si accorse di un'altra cosa ancora che non aveva aggiunto in precedenza alla serie di fatti già immagazzinati nel suo cervello, relativi alla morte di Robin Sage: quando la nebbia si dissolveva o quando il vento la sospingeva lontano, si poteva vedere con estrema chiarezza l'intera tenuta di Cotes Hall, soprattutto d'inverno quando gli alberi erano senza foglie. Appena pochi metri più in basso, se ci si appoggiava all'enorme macigno per una fumatina o per riposare un po', la vista era limitata dal tetto dell'antica dimora con il suo agglomerato di comignoli, finestre degli abbaini e bandieruole. Ma bastava arrampicarsi un poco più in alto verso la sommità del colle e sedere al riparo di quell'affioramento di pietra calcarea, che aveva la forma ricurva di un punto interrogativo a una domanda che nessuno avrebbe mai posto, e si poteva vedere ogni cosa, dal caseggiato di Cotes Hall, in tutta la sua macabra decrepitezza, al cortile che quello cingeva per tre lati; dai terreni che di lì si estendevano, e dai quali la natura a poco a poco era tornata a impadronirsi, fino alla serie dei fabbricati annessi, costruiti appositamente per servire alle sue esigenze. Fra questi ultimi c'era il cottage ed era stato proprio verso il cottage e il suo giardino che Colin aveva osservato avviarsi l'ispettore Lynley.

Mentre Leo correva a precipizio dall'uno all'altro dei tanti luoghi di specifico interesse canino sulla sommità della falda montuosa, incitato dal suo fiuto a una gioiosa esplorazione di odori, Colin si mise a seguire i movimenti di Lynley attraverso il giardino, fin dentro la serra, meravigliandosi di poterne avere una visuale tanto chiara e netta. Dal basso, la nebbia era sembrata molto simile a una solida muraglia, che poteva impedire i movimenti e rendere impenetrabile la vista. Ma qui, ciò che era sembrato non solo invalicabile ma anche opaco, adesso dimostrava invece di avere soltanto la consistenza delle ragnatele. Era umida e fredda ma all'infuori di questo, non dava un particolare fastidio.

Si mise a osservare ogni cosa, contando i minuti che loro trascorrevano insieme nella serra, prendendo nota dell'esplorazione che facevano della cantina. Registrò e incamerò mentalmente anche il fatto che la porta della cucina, al cottage, non era stata chiusa a chiave dietro di loro quando si erano avviati verso il cortile e attraverso il parco, esattamente come non era chiusa a chiave intanto che Juliet lavorava, completamente sola, nella sua serra e anche quando lei l'aveva aperta per andare a prendere la chiave della cantina. Li vide soffermarsi a parlare sulla terrazza e quando Juliet indicò con un gesto la direzione in cui si trovava lo stagno, avrebbe potuto profetizzare quello che sarebbe successo.

Nel mentre poteva anche sentire. Non quello che si dicevano ma un suono ben netto di musica. Perfino quando un'improvvisa folata di vento fece cambiare la densità della nebbia, continuò a sentirsi arrivare alle orecchie la melodia vivace e cadenzata di chissà quale marcia.



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